- Il motore dell’automobile trasforma l’energia chimica contenuta nel carburante in energia termica e, in parte per circa il 30 per cento, in energia meccanica. L’energia termica viene quasi interamente perduta, soprattutto attraverso il calore dei gas di scarico; una minima parte viene tuttavia utilizzata, ad esempio per riscaldare l’abitacolo. L’energia meccanica è utilizzata sotto forma di rotazione di un albero meccanico che, alla fine di un cinematismo di trasmissione, servirà a fare girare le ruote per l’avanzamento del veicolo. Esistono praticamente due categorie di motori d’automobile: il motore termico (detto così perché necessita del calore per funzionare, oltre che produrlo) e il motore elettrico. Il motore termico si divide in due famiglie: il motore a ciclo Otto, diffusissimo e quasi perfetto ormai che funziona con benzina o gas, e il motore Diesel, leggermente diverso nel suo funzionamento, più pesante e lento rispetto al motore a benzina, ma differente per le sue caratteristiche, che ne condizionano l’utilizzo. I motori elettrici per autotrazione (probabilmente destinati a diventare i motori del futuro) sono governati da complessi sistemi elettronici allo scopo soprattutto di gestire l’economia dell’alimentazione elettrica, affidata a costose e pesanti batterie, tallone d’Achille di questi sistemi che ne limita fortemente la loro diffusione. I parametri fondamentali dei motori d’automobile sono la potenza e la coppia. La potenza si esprime in Watt e la coppia in Nm (Newton metro). L’uso dei parametri corrispondenti dei CV (Cavalli Vapore) e dei kgm (chilogrammetri) sono ancora utilizzati, sebbene superati.

• Diminutive Sing. m.: motorino
• Plural: motori
• Superlative Sing. m.: motorone
• Synonym: propulsore